Pur non avendo mai fermato completamente il suo Servizio, il SEA riprende la piena attività con il protocollo del dopo Lockdown.
Quasi come scossi da un dormiveglia riapriamo le finestre dopo il buio in cui il virus ci ha confinati. Pare quasi impossibile che un po’ di sole abbia ripreso a scaldare i nostri affetti con la speranza di un futuro diverso.
Ma dovrà essere veramente diverso!
Chi da anni è vicino al disagio degli anziani, alle loro speranze, al loro desiderio di socialità, si guarda intorno e ritrova un piccolo mondo sopravvissuto. Con questo si riparte per pensare una nuova vita, perché quella di prima del morbo perfetta non era di certo.
Sicuri nelle nostre certezze abbiamo abbandonato gli amici, i parenti, ma soprattutto i vecchi nella loro solitudine e con i loro timori. Prima della grande paura gli anziani erano ben sistemati nelle case di riposo e i bambini erano a scuola e il mondo girava intorno a banalità e a litigi, che i media ci riportavano come eventi eccezionali.
E mentre le baruffe facevano notizia il mondo stava per essere solcato da una violenza imprevista. Ma forse prevedibile se avessimo guardato, con più umiltà, meno sicurezze e più attenzione, crescere i nostri nipoti e invecchiare i nostri nonni.
Ora che ci si può guardare in faccia, anche se mascherati, il SEA delle Colline Alfieri è pronto a ripartire come tutto il Servizio Emergenza Anziani del Monferrato, e di questo nostro Piemonte particolarmente colpito. Dalle Colline Alfieri alla Valcerrina, dalla Valrilate alla Valtriversa e alle sette Colline di Ferrere le auto dei SEA Territoriali riprendono le attività di accompagnamento e di contrasto alla solitudine. I volontari anziani del SEA, risparmiati dai rischi di contagio, sono pronti al servizio; sono pronti ad intervenire in aiuto dei più deboli per far sentire loro la vicinanza di una parola di conforto.
Ma anche se ci ritroveremo a teatro o nei circoli di lettura delle RSA, tutto sarà diverso; e non solo nel sistema messo a disposizione per contrastare il contagio nel rispetto della legge e delle regole del buon senso.
Ci si deve stringere in un abbraccio di sensibilità sociale. Occorre rafforzare la collaborazione con medici di base, così trascurati in questa fase, perché solo da loro si può conoscere l’equilibrio psicofisico di chi chiede soccorso. Sono i servizi sociali comunali, che affrontano ogni giorno i problemi dei loro cittadini, che spesso la burocrazia istituzionale non consente di aiutare, ad avere il polso dei disagi e dei bisogni reali.
I Volontari SEA sono pronti perché il volontariato non ha vincoli istituzionali. Riesce ad essere presente dove l’istituzione non può esserci, come si è visto in questo drammatico periodo. La loro azione è guidata solo dalla volontà di essere presente nel momento in cui si può essere utili.
Buona salute e buona rinascita a tutti quindi, alla luce di un nuovo spirito comunitario dove l’unica regola inviolabile è il rispetto e la cortesia.
Happy Ruggiero