Note sugli aspetti nutrizionali dell’invecchiamento

(di Daniela Piccillo)

Studi numerosi effettuati su soggetti in età avanzata hanno rilevato che sovente l’anziano non si nutre in modo adeguato al suo stato di salute e segue una dieta monotona, poco varia.
La limitazione nella scelta dei cibi di solito è aggravata da una dentizione imperfetta che crea problemi di masticazione e di inappetenza. L’inappetenza, a sua volta, può essere aggravata dallo stato di solitudine in cui vivono spesso i soggetti anziani, dall’assunzione di farmaci , dalla presenza di patologie.

A causa di questi errori alimentari protratti nel tempo, spesso si verificano casi di malnutrizione con perdita di peso, astenia, scarsa resistenza alle infezioni, riduzione ulteriore della massa muscolare e ossea con peggioramento della sarcopenia e dell’osteoporosi.

Ci sono anche casi opposti con diete ipercaloriche associate a disordini digestivi, turbe della glicemia, sovrappeso, accentuazione dei disturbi cardiovascolari. Un regime dietetico corretto ed equilibrato è indicato in ogni periodo della vita. Questa raccomandazione è ancora più valida nella terza età, tenendo conto dell’aumento del rischio di malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.

Regime nutrizionale

In ogni caso, nella terza età, particolari aspetti fisici e psichici consigliano una strategia di intervento nutrizionale graduale volta a razionalizzare piuttosto che a modificare radicalmente il regime alimentare abitudinario e radicato nel tempo.

È molto importante garantire l’adeguato fabbisogno proteico, ovviamente le proteine devono essere di elevato valore biologico, per cui si può ricorrere alla carne rossa tritata e a quella di pollo, coniglio, tacchino più morbida, al pesce (anche surgelato) particolarmente indicato per la tenerezza del tessuto connettivo e per la presenza di acidi grassi omega-3, utili per combattere la patologia aterosclerotica. Il consumo di pesce viene raccomandato almeno tre volte alla settimana.

Per garantire un adeguato apporto di calcio (indispensabile per combattere l’osteoporosi) oltre che proteico, si può ricorrere al latte, allo yogurt, ai formaggi.

La quota lipidica non dovrebbe superare il 30% delle calorie totali.

Per condire e cucinare è consigliabile l’olio extravergine di oliva (possibilmente crudo) per la presenza di acido oleico , di antiossidanti naturali come la vitamina E e per la buona digeribilità.

La quota glicidica va compresa tra il 50% e il 55% delle calorie totali, di cui i glicidi semplici non devono superare il 15%.

L’apporto dietetico di fibre (25-30 g/die) va ottenuto attraverso il consumo di pane, pasta, legumi, frutta e verdura. Se la quantità aumenta (per ridurre i problemi di stipsi) può provocare, come effetto indesiderato, un’aumentata perdita di principi nutritivi.

Studi numerosi effettuati su soggetti in età avanzata hanno rilevato che sovente l’anziano non si nutre in modo adeguato al suo stato di salute e segue una dieta monotona, poco varia.

La limitazione nella scelta dei cibi di solito è aggravata da una dentizione imperfetta che crea problemi di masticazione e di inappetenza. L’inappetenza, a sua volta, può essere aggravata dallo stato di solitudine in cui vivono spesso i soggetti anziani, dall’assunzione di farmaci , dalla presenza di patologie.

A causa di questi errori alimentari protratti nel tempo, spesso si verificano casi di malnutrizione con perdita di peso, astenia, scarsa resistenza alle infezioni, riduzione ulteriore della massa muscolare e ossea con peggioramento della sarcopenia e dell’osteoporosi.

Ci sono anche casi opposti con diete ipercaloriche associate a disordini digestivi, turbe della glicemia, sovrappeso, accentuazione dei disturbi cardiovascolari. Un regime dietetico corretto ed equilibrato è indicato in ogni periodo della vita. Questa raccomandazione è ancora più valida nella terza età, tenendo conto dell’aumento del rischio di malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.

Idratazione e micronutrienti

In genere l’anziano tende a bere poco (diminuisce la sensibilità allo stimolo della sete). Con febbre, terapie diuretiche e sudorazioni eccessive il contenuto idrico viene ulteriormente impoverito. Giornalmente un soggetto di 60-65 anni dovrebbe introdurre 30-35 ml/kg di peso corporeo di acqua come bibita e acqua contenuta negli alimenti. Per questo l’anziano deve essere spinto a consumare liquidi sia per rimediare alla naturale disidratazione dei tessuti, sia perché il ricambio idrico facilita l’eliminazione delle scorie (acqua durante i pasti, al mattino a digiuno e a metà pomeriggio, oltre a minestre in brodo, spremute di agrumi, tè, camomilla, tisane e un bicchiere di vino ai pasti principali).

Con l’avanzare dell’età il fabbisogno vitaminico non scende, ma in alcuni casi l’alterato assorbimento intestinale e gli eventuali errori alimentari possono verificare carenza di vitamina D per ridotta esposizione alla luce solare.

Il fabbisogno di vitamine e sali minerali può essere assicurato aiutando gli anziani a cucinare tutti i giorni e non utilizzare piatti riscaldati, a consumare frutta e verdura fresca, a ridurre l’uso di cibi conservati, precotti e inscatolati. Il fabbisogno calorico totale va suddiviso in 4-5 piccoli pasti per non sovraccaricare la digestione.

Consigli nutrizionali

  1. Mangiare variato con pasti leggeri e frequenti preferendo alimenti facilmente digeribili con particolare attenzione alle modalità di cottura.
  2. Masticare con cura gli alimenti e modificarne la consistenza se necessario.
  3. Cucinare in modo semplice senza eccedere con condimenti grassi, sale e salse.
  4. Mangiare tutti i giorni cereali (pane, pasta, riso, crackers, polenta).
  5. Moderare l’assunzione di dolciumi ricchi in zuccheri semplici e grassi animali.
  6. Garantire un buon apporto di calcio tramite il consumo di latte e latticini.
  7. Mangiare tutti i giorni verdure, crude o cotte, e almeno un frutto di stagione ben maturo per prevenire situazioni carenziali di vitamine e sali minerali.
  8. Bere acqua frequentemente durante il giorno, anche se non si avverte lo stimolo della sete.
  9. Gustare bevande alcoliche a bassa gradazione (vino, birra) moderatamente e durante i pasti.
  10. Moderare l’assunzione di zucchero e bevande zuccherate specie in presenza di sovrappeso e diabete.
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